La spugna che "assorbe" il petrolio dall'acqua
Nei prossimi anni a beneficiare del boom nanotecnologico sarà l'ambiente ed in particolare gli ecosistemi marini. La scoperta è frutto del lavoro di ricerca del'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova
Sarà una spugna a salvare gli oceani dal petrolio e dagli altri "veleni galleggianti"? Quando si parla di nanotecnologie spesso la tendenza è quella di associarle solo ed esclusivamente al campo della medicina. Dai farmaci multi stadio in grado di arrivare alle cellule cancerose sino alle più moderne tecniche diagnostiche, la salute sta giovando enormemente delle applicazioni derivanti dagli studi nanotecnologici. Ma le scienze mediche non sono le sole. Nei prossimi anni a beneficiare del boom nanotecnologico sarà l'ambiente ed in particolare gli ecosistemi marini minacciati dal petrolio. Come? Con una spugna nanotecnologica capace di eliminare gli inquinanti.
Evitare i disastri - Inquinamento ambientale marino: la mente non può non andare al disastro del 2010 quando, l’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, riversò milioni di barili di greggio nel Golfo del Messico. Un disastro, difficilmente evitabile, dalle devastanti conseguenze che durano ancora tutt'oggi. Ma fortunatamente la scienza, grazie al progresso nanotecnologico, sta facendo in modo che eventi del genere possano essere quantomeno limitati. E' il caso di una spugna “nanotech” capace di assorbire gli olii e separarli dall’acqua attraverso l’utilizzo di campi magnetici. Un'invenzione, frutto del lavoro di ricerca del'Istituto Italiano di Tecnologia, destinata a rivoluzionare il trattamento delle acque. Con essa sarà infatti possibile recuperare quanto riversato in mare.
Materiali nanotecnologici - Come spiega la dottoressa Athanassia Athanassiou, una delle scienziate che ha inventato questa nuova tecnologia, «nella produzione di questo apparato abbiamo usato come materiale di partenza comuni spugne naturali a base di schiuma di poliuretano che si trovano già in commercio. Ad essere decisivo è il complesso trattamento: il rivestimento di nano-particelle consente alle spugne di essere permeabili agli olii e assorbire una quantità di sostanza oleosa fino a 13 volte il loro peso. Tutto senza raccogliere nemmeno una particella d’acqua». Davvero un esempio di materiale innovativo, intelligente ed ecologico, in grado di rispondere a problemi importanti come l’inquinamento dell’ambiente.
Spugna teleguidata - «Ma le novità sulla spugna non si fermano alla sola capacità di assorbimento. Esse possono essere anche guidate a distanza. Le molecole - spiega la Athanassiou - rispondono ai campi magnetici e così le spugne, mentre galleggiano, si possono manovrare da lontano e possono arrivare a coprire aree molto estese». Sperando di non dover più assistere a disastri come quello del Golfo del Messico la soluzione a problemi del genere sembrerebbe proprio essere prossima alla realtà. Il nuovo materiale è descritto nell’articolo “Magnetically driven floating foams for the removal of oil contaminants from water” pubblicato dalla prestigiosa rivista dell’American Chemical Society ACSNano.
Giampaolo Scardia - Roma
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