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L'America del fracking, dove l'acqua prende fuoco
Nella nuova corsa all'oro c'è gente che diventa ricca di colpo, ma si trova con la terra sconquassata. Grandi compagnie comprano vasti appezzamenti di terra e si preparano a traforarli anche nel parco di Yellowstone
Si fa presto a dire trivellazioni. Ecco un caso in cui l’uso sbagliato dell’acqua fa danni all’ecosistema e salute degli uomini. E mentre causa danni, l’acqua mista a sostanze chimiche viene anche sprecata. Negli Stati Uniti ossessionati dall’indipendenza energetica è in atto una corsa al gas. Una ricchezza mai sfruttata né considerata troppo che oggi produce lavoro, ricchezza ed energia a basso costo per un Paese i cui consumi energetici non hanno pari. La corsa somiglia a quella all’oro dei tempi che furono. Ci sono persone con o senza scrupoli che bussano alla porta della gente in aree del Paese dove si suppone ci sia gas sotto terra e e offrono soldi in cambio dei diritti di sfruttamento del sottosuolo. Spesso la gente firma senza capire bene: sono contadini a cui qualcuno mette in mano cifre considerevoli. Oppure grandi compagnie comprano vasti appezzamenti di terra e si preparano a traforarli. E’ il caso bacino del fiume Hoback, in Wyoming.
Un ecosistema intatto e parte del parco di Yellowstone (quello) ma sotto ci sono il gas e il petrolio. La Plains Exploration & Production Company, un gigante petrolifero del Texas ne possiede 58mila acri (23mila ettari) e vuole fare ricerche aprendo 136 pozzi. Per impedire lo scempio l’unica strada possibile era comprare la terra. E il Public Trust for Public Land - Trust di San Francisco che si occupa di trovare soldi per proteggere gli ecosistemi e creare parchi urbani (qui una bella classifica delle aree verdi delle grandi città Usa) sta provando proprio a comprarla. E’ chiaro, la perforazione di un’area famosa per la sua bellezza anche tra i residenti in uno Stato disabitato e lontano rende le cose più semplici. In Wyoming non saranno interessati all’effetto serra, ma alla loro terra ci tengono. Sono le contraddizioni americane. E così la PXP ha gentilmente accettato l’offerta di vendere la terra per più di 8 milioni di dollari. Che il PTPL sta cercando di mettere assieme. Per ora sono a metà dell’opera. La storia del Wyoming è comunque esemplare della corsa al gas.
E così in diverse altre aree del Paese, ad esempio l’est dell’Ohio si assiste a una rapida trasformazione del territorio. Gente diventa ricca di colpo, altri si trovano con la terra sconquassata. Ad altri ancora, prende fuoco l’acqua che esce dal lavandino. Come mai? Per colpa del fracking ovvero l’induced idraulic fracturing, non conosco il termine italiano, si tratta di perforazione accompagnata da iniezione di acqua mista a sostanze chimiche nocive che premono sul gas e lo fanno uscire verso l’alto, dove viene immagazzinato - la spiegazione è approssimativa. Per ogni iniezione si usano 40mila galloni d’acqua, una parte dei quali vengono riportati in superficie. Gli altri, con le loro sostanze chimiche pernetrano nel terreno, contamonano le falde acquifere e così via. Negli Usa ci sono già mille casi accertati di acqua potabile contaminata. Poi ci sono le piante, il bestiame e così via - ecco una pagina stupenda graficamente che spiega in inglese cosa sia il fracking.
Insomma, la corsa al gas produrrà grandi discussioni e problemi, campagne per fermare le trivellazioni che deturpano il paesaggio e che se non fatte con gran cautela saranno dannose all’uomo contro il buon senso economico che spiegherà che è il prezzo da pagare per produrre lavoro, energia a poco costo e futuro non dipendente dal petrolio. Entrambi argomenti validi forse. E’ un po’, in forma diversa, quel che succede a Taranto in questi giorni.
Martino Mazzonis - New York
Il link: America2040
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