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Quelle bombe francesi sganciate sul paradiso
Cos’è accaduto in Polinesia? Di certo non tutti i segreti sullo sviluppo dell'arsenale nucleare francese sono stati svelati. Ben 114 pagine, della stessa documentazione resa pubblica a luglio da Le Parisien, restano top secret
Tra gli scheletri nell’armadio della Francia nucleare, protetti per decenni con la sigla “segreto”, non c’è solo la contaminazione radioattiva del Sahara algerino, avvenuta tra il 1960 e il 1966 ad opera dell’esercito coloniale. A Parigi esisterebbero anche le prove dell’inquinamento di vaste aree dell’Oceano Pacifico provocato dall’esplosione di ordigni atomici ad alto potenziale, nonché la conferma dell’esposizione alle radiazioni di migliaia di esseri umani. Accuse gravi che l’esercito francese ha sempre smentito con fermezza, parlando di «test controllati» e con «conseguenze minime», ma che la declassificazione di alcuni rapporti riservati sembrano confermare in pieno.
Secondo un'inchiesta pubblicata lo scorso luglio dal quotidiano Le Parisien, le responsabilità della Francia per i gravissimi danni ambientali causati dallo sviluppo del suo arsenale atomico nell’atollo di Mururoa, tra il 1966 e il 1974, sarebbero evidenti. Le prove contenute in 58 documenti top secret di 2050 pagine, scrive Le Parisien, «danno un’idea di ciò che, con il pretesto di proteggere il nostro deterrente strategico, l’esercito ha nascosto».
Cos’è accaduto dunque in Polinesia, il paradiso terrestre trasformato in un poligono di tiro dai francesi? I dati raccolti dai militari nei momenti successivi ai test parlano chiaro: le esplosioni atomiche hanno esposto gli abitanti delle isole del Pacifico a livelli radioattivi altissimi. A Tahiti, il 14 luglio 1974, due giorni dopo uno dei tanti esperimenti effettuati a Mururoa, si verificò addirittura una pioggia di plutonio con livelli di becquerel «500 volte superiori alla concentrazione tollerabile da un essere umano».
In totale, nel corso dei 210 esperimenti nucleari portati a termine tra il 1960 e il 1996 (193 nel Pacifico e 17 in Algeria), circa 150.000 tra civili e soldati francesi sarebbero stati deliberatamente esposti alle radiazioni. Il drammatico risultato della corsa la nucleare militare è che ancora oggi, mentre in Francia e in Algeria i veterani e gli abitanti del deserto del Sahara continuano a morire per gli effetti della radioattività, la Polinesia francese è tra le nazioni più colpite dal cancro.
Nel 2010, oltre 40 anni dopo il primo test nucleare, la Francia ha approvato una legge per risarcire le vittime della follia nucleare ed i loro familiari. Eppure nel 2012, soltanto 11 delle 800 domande di compensazione presentate sono state accolte. Il motivo è semplice: per avere diritto al risarcimento, militari e civili devono dimostrare di essere stati presenti, al massimo, nel raggio di 250 km da Mururoa. Un’assurdità, dal momento che la contaminazione provocata dalle bombe atomiche francesi è stata così estesa da interessare addirittura Tahiti, distante 1250 chilometri dal cosiddetto “punto zero”.
Ma cos’altro nascondono gli archivi di Parigi? Di certo non tutti i segreti sullo sviluppo dell'arsenale nucleare francese sono stati svelati. Ben 114 pagine, parte della stessa documentazione esaminata da Le Parisien, rimangono ancora top secret.
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